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Settimana Santa

O Gesù,

i carnefici hanno potuto lacerare il Tuo corpo, insultarTi, calpestarTi,

ma non hanno potuto toccare né la Tua Volontà, né il Tuo Amore.

Volontà e Amore.

Li hai voluti liberi, affinché come due correnti potessero correre, correre,

senza che nessuno potesse impedire a riversare il bene a tutti,

anche agli stessi nemici.

Oh, come trionfava la Tua Volontà, il Tuo Amore, in mezzo ai nemici!

Loro Ti colpivano coi flagelli ed Tu colpivi i loro cuori col tuo Amore

e con la Tua Volontà li incatenavi;

loro Ti pungevano la testa con spine

ed il Tuo Amore accendeva la luce nelle loro menti per farTi conoscere;

loro Ti aprivano piaghe ed il Tuo Amore sanava le piaghe delle loro anime;

loro Ti davano morte ed il Tuo Amore restituiva loro la vita,

tanto, che mentre morivi sulla croce,

le vampe del Tuo Amore, toccando il loro cuore,

li ha costretti a prostrarsi innanzi a Te e a confessarti come vero Dio.

Mai sei stato così glorioso e trionfatore come lo sei stato Tu

nelle pene nel corso della Tua vita mortale quaggiù.

Ora, a Tua somiglianza hai fatto l’anima libera nella Volontà e nell’Amore,

per cui gli altri possono impadronirsi dell’operato esterno della creatura,

ma dell’interno, della Volontà, dell’Amore, nessuno, nessuno è padrone!

Tu stesso l’hai voluta libera in questo,

affinché liberamente, non forzati,

questa volontà e questo amore potessero correre verso di Te

e, immergendosi in Te, potessero offrirTi

gli atti più nobili e puri che la creatura può darTi.

Essendo Tu libero e pure l’anima,

ci si può riversare a vicenda e correre, correre verso il Cielo,

per amare e glorificare il Padre e dimorare insieme con la Trinità Sacrosanta;

verso la terra, per fare bene a tutti;

correre nei cuori di tutti,

per colpirli con l’Amore e con la Volontà incatenarli e conquistarli.

Dote più grande non potevi dare alla creatura!

Ma dove la creatura può fare più sfoggio

di questa libera Volontà e di questo Amore?

Nel patire l’Amore cresce e s’ingigantisce la Volontà;

come regina regge sé stessa e lega il Tuo Cuore,

e le sue pene, come corona, Ti circondano,

Ti impietosiscono e Ti lasci dominare.

Dunque non sai resistere alle pene di un’anima amante

e, come regina, la tieni al tuo fianco,

ed è tanto il dominio di questa creatura nelle pene,

che le fanno acquistare modi nobili, dignitosi,

insinuanti, eroici, disinteressati, simili ai Tuoi modi,

e le altre creature fanno a gara a farsi dominare da quest’anima.

E quanto più l’anima opera con Te, sta unita a Te, s’immedesima in Te,

tanto più Ti senti assorbito dall’anima.

Sicché come pensa, senti assorbire il Tuo pensiero nella sua mente;

come guarda, come parla, come respira,

così senti assorbire lo sguardo, la voce, il respiro,

l’azione, il passo, il palpito, tutto Ti assorbe

e, mentre Ti assorbe, somiglia sempre di più a Te,

ed Tu vai continuamente specchiandoti in lei e trovi Te stesso.

(Adattamento da uno scritto di Luisa Piccarreta)

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